Cereseae rosse!!!



Gli alunni della 2B di Pian di Scò hanno realizzato una prova dedicata alle ciliege ... frutti rossi carnosi con semi di grandi dimensioni .. ed abbiamo approfittato per cercare alcune informazioni: 

La coltura del ciliegio dolce, anche in frutteti specializzati, è attestata nella Grecia classica già a partire dal 4° secolo a. C., ma in Italia si diffuse solo poco prima dell'Età Imperiale. Il primo Autore a parlare del ciliegio coltivato in Italia fu probabilmente Varrone, che ne descrisse le tecniche colturali e in particolare l'innesto per propagare le varietà più pregiate. Secondo Plinio, il ciliegio non esisteva in Italia prima della vittoria su Mitridate del generale Lucio Lucullo, che poté importare la pianta a Roma proprio grazie alla conquista delle regioni del Ponto. Molto probabilmente l'Autore si riferisce alle forme coltivate, che dovevano comunque essere già sensibilmente differenti da quelle selvatiche per poter giustificare una simile affermazione. Tuttavia, sempre secondo Plinio, una volta arrivato in Italia, il ciliegio venne diffuso in tutte le province europee con tale rapidità che in soli 120 anni era già giunto nel settentrione del continente e in Britannia.Nell'alimentazione romana, e non solo, le ciliegie rimasero a lungo un cibo di lusso. Esse venivano normalmente consumate fresche, ma potevano anche essere essiccate al sole e riposte in barili, come si faceva con le olive. Nel Medioevo, soprattutto nel periodo delle invasioni barbariche, la coltivazione del ciliegio attraversò un periodo di grave crisi, conservandosi in pratica solo nei giardini dei monasteri e nelle corti fortificate.













Commenti

Post più popolari